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Blues between my ears #3

  • Dario Gaggero
  • 2 lug 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

Cari Voodoo Bombers, bentornati all’ormai consueto appuntamento con ‘Blues Between My Ears’, la rubrica che parla di blues e di tutto il resto senza chiedere il permesso a chichessia. Oramai avreste dovuto capire chi sono ma mi presento per non lasciare nelle tenebre dell’incertezza eventuali nuovi lettori: sono Dario Gaggero – Arbiter Elegantiae degli Snake Oil Ltd., Vicesceriffo dell’Inferno, testimonial d’eccezione dell’unico Olio Medicamentoso che toglie la negatività e combatte i radicali liberi.

Mentre fervono i preparativi per il nostro primo album in studio (maggiori dettagli nelle prossime puntate) il nostro ‘Back from Tijuana – Live by the Sea’ continua a vendere sorprendentemente bene. Buongustai! A tal proposito mi permetto di segnalare la recensione pubblicata sul numero 88 di Jamboree, bellissima rivista che parla con competenza e passione di musica, cinema e costume anni ’50 e ’60. Se non la conoscete non sapete cosa vi siete persi sinora. Cercate di rimediare, che ne va della vostra salute psicofisica.

L’ argomento del giorno è uno dei miei miti personali – l’incredibile

Bo Diddley!

Chitarre dalle forme assurde, le maracas forsennate di Jerome Green, un ritmo che parte dall’Africa e trasporta il rock’n’roll nella giungla più nera: Bo prende questi elementi e li annaffia con dosi smodate di riverbero e tremolo, condendo il tutto con una perenne autocelebrazione. Che la sua autoreferenzialità si inserisca nella lunga tradizione di emancipazione afroamericana dalla società che lo ostracizza o lo trasformi semplicemente in un supereroe da fumetto sposta il discorso di poco. (Beccati questa, Luigi!). Nonostante certa critica cerchi di sminuirne l’importanza è innegabile che Ellas McDaniel (il vero nome del nostro eroe) sia stato uno dei numi tutelari del nascente rock: il suo stile è stato omaggiato a più riprese da Rolling Stones, Doors, Pretty Things, Animals e chi più ne ha più ne metta. E per quanto riguarda il blues basta citare ‘I’m a man’, ‘Before you accuse me’, ‘Who do you love’, ‘Mona’, ‘I can tell’ e una dozzina di altri brani ormai diventati standard per far tacere tutti se non i critici più puntigliosi e parrucconi.

Gli Snake Oil Ltd hanno saccheggiato il suo repertorio in lungo e in largo (‘The Greatest Lover in the World’, ‘Bo meets the Monster’ e ‘You can’t judge a book by the cover’ i pezzi più eseguiti) e hanno deciso di tributargli un sentito omaggio anche nel loro primo album di studio. Curiosi?

Alla prossima,

Dario Gaggero, che canta un blues sincero.

consigli per gli acquisti:

“The Story of Bo Diddley” (Chess/Universal) 2cd – 2006;

(probabilmente l’antologia più completa sul mercato, cofanetti a parte).


 
 
 

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